Salute respiratoria e natura: il benessere della montagna

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Respirare bene è un diritto di tutti. Eppure, per milioni di persone che convivono con patologie respiratorie, questa semplice azione quotidiana può trasformarsi in una sfida. È da questa consapevolezza che nasce il Sentiero del Respiro, un progetto che dimostra come la collaborazione tra istituzioni, imprese e comunità possa creare soluzioni per il benessere collettivo.

 

Sviluppato nel cuore delle Dolomiti bellunesi patrimonio UNESCO, questo percorso naturalistico-educazionale di 4 chilometri rappresenta molto più di una semplice passeggiata: è un modello che integra salute respiratoria, riqualificazione ambientale e sviluppo sostenibile, trasformando le cicatrici lasciate dalla tempesta Vaia in un’opportunità di rinascita per l’intero territorio.

La montagna come medicina naturale

La scienza ci conferma quello che le tradizioni alpine sanno da sempre: l’aria di montagna fa bene, specialmente a chi ha difficoltà respiratorie. Il Sentiero del Respiro si trova nella fascia di altitudine ideale, tra i 1500 e i 2000 metri, dove l’aria è più pulita, meno densa e ricca di benefici per l’apparato respiratorio.

 

Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità della Regione Veneto, sottolinea come il progetto “valorizza soprattutto i benefici dell’aria aperta, dell’essere a contatto con la natura”, specialmente per persone con “patologie respiratorie”. La sua osservazione va al cuore della questione: “accanto alla terapia farmacologica, sappiamo quanto l’essere in un contesto naturale, all’aria aperta, sia importante, anzi fondamentale, non solo da un punto di vista sanitario, ma anche da un punto di vista sociale e relazionale”.

Un percorso che insegna mentre cammini

Cosa rende speciale il Sentiero del Respiro? La capacità di trasformare una camminata in un’esperienza educativa.

 

Stefano Mecchia, Senior Director Communication & Corporate Public Affairs di Chiesi Italia, spiega come il progetto rappresenti “una piattaforma culturale ed educazionale per coloro che, con l’opportunità di percorrerlo, riusciranno a focalizzarsi sul well-being e la lotta al fumo”.

 

Il segreto sta nei dettagli: il percorso è dotato di “ben 22 cartelli informativi con QR code per creare non solo un viaggio educazionale, ma anche digitale”. Ogni tappa diventa un’occasione per apprendere, riflettere e approfondire la connessione tra ambiente e salute. Come precisa Mecchia, “tutti i contenuti educazionali e formativi enfatizzano come una migliore qualità dell’aria significhi benessere respiratorio, ma anche un beneficio per l’ambiente e per la comunità in cui viviamo”.

Accessibile davvero, non solo a parole

Una delle caratteristiche più significative del Sentiero del Respiro è l’attenzione all’inclusività. I primi 400 metri del percorso: “sono pavimentati con il legno dei larici abbattuti dalla tempesta di Vaia e sono dedicati alle persone più piccole, in carrozzina, agli ipovedenti e a chi ha problemi di deambulazione, perché tutti possano partecipare a questo percorso naturalistico educazionale”, racconta Mecchia.

Dalla tempesta alla speranza: 10.000 alberi per il futuro

Il Sentiero del Respiro nasce in un territorio che ha vissuto una delle catastrofi naturali più impattanti dell’ultimo decennio. La tempesta Vaia del 2018 “si è abbattuta con venti al di sopra di 200 chilometri orari, distruggendo più di 18 milioni di alberi tra Friuli, Veneto e Trentino Alto Adige”, ricorda Mecchia. Livinallongo del Col di Lana (BL), il territorio che ospita il sentiero, è stato uno di quelli più impattati dalla tempesta.

 

Ma da questa devastazione è nata un’opportunità straordinaria. Sono stati piantati diecimila nuovi alberi che, oltre a ricreare questa splendida cartolina, contribuiranno all’assorbimento delle emissioni di gas clima alteranti, migliorando la protezione e la tenuta del suolo e l’attrattività per gli animali del bosco.

 

La scelta dei cirmoli non è casuale: questi alberi straordinari possono vivere fino a 500 anni e oltre, secondo la letteratura botanica specializzata (AboutPlants). Significa che i bambini che oggi camminano sul sentiero vedranno questi alberi crescere per tutta la loro vita, e questi stessi alberi continueranno a purificare l’aria per le generazioni future.

Benessere per tutti: dalla palestra di roccia al percorso Kneipp

Il Sentiero del Respiro dimostra che inclusività significa offrire esperienze diverse per esigenze diverse. Come racconta Mecchia, “all’interno del percorso c’è anche una palestra di roccia per i cittadini più appassionati e più sportivi”, ma anche “panchine per incrementare, facilitare l’intrattenimento” per chi preferisce un approccio più rilassato.

 

Particolarmente suggestiva è la prima parte del percorso, dove è stato realizzato “un percorso Kneipp: un meraviglioso ruscello dove vengono amplificate tutte le sensazioni dello stare in mezzo a questo meraviglioso bosco”. Un’esperienza multisensoriale che unisce i benefici dell’idroterapia tradizionale alla bellezza dell’ambiente dolomitico.

Una presenza digitale che amplifica l'esperienza

Il Sentiero del Respiro vive anche nel mondo digitale. Non è “solo un luogo fisico ma una piattaforma culturale perché ha una sua presenza digitale: è geolocalizzato su tutte le principali piattaforme e chi percorre la strada meravigliosa del Passo Falzarego può notarlo ed essere portato a percorrerlo”, spiega Mecchia.

 

Questa strategia permette al progetto di raggiungere visitatori da tutto il mondo, valorizzando “una parte bellissima del nostro territorio, siamo nelle Dolomiti, patrimonio dell’Unesco”, come sottolinea Lanzarin. Il risultato è la creazione di “un contesto spettacolare dal punto di vista naturalistico, paesaggistico” che diventa accessibile e comprensibile a chiunque.

Quando pubblico e privato remano nella stessa direzione

La partnership tra Regione Veneto e Chiesi Italia dimostra che è possibile creare valore condiviso quando gli obiettivi sono chiari. Il progetto “incarna perfettamente l’approccio di Chiesi Italia alla sostenibilità ambientale e al valore condiviso”, con l’obiettivo di “generare e indurre un impatto positivo verso l’ambiente che ci circonda in linea con il nostro impegno di raggiungere le zero emissioni nette entro il 2035”, precisa Mecchia.

 

Lanzarin evidenzia come questa collaborazione abbia permesso di creare un sentiero accessibile per le persone con disabilità, dimostrando l’importanza del confronto e dell’ascolto delle associazioni di pazienti dimostrando quanto sia fondamentale il dialogo e l’ascolto delle associazioni di pazienti per realizzare insieme progetti che rispecchino davvero il loro punto di vista e le loro esigenze.

Un modello per il futuro

Il Sentiero del Respiro è un progetto locale, ma anche molto di più. Dopo più di tre anni dalla sua inaugurazione, è diventato un modello replicabile che dimostra come sia possibile trasformare le criticità ambientali in opportunità di sviluppo integrato. La salute respiratoria diventa il filo conduttore di una strategia territoriale che valorizza il patrimonio naturale e culturale, creando al contempo nuove opportunità per il benessere delle comunità locali e dei visitatori.

 

Gli alberi piantati oggi continueranno a produrre benefici per secoli. È questa la dimensione più bella del progetto: la capacità di pensare in grande, di investire nel futuro, di credere che ogni singolo gesto possa contribuire a creare un mondo migliore.

Il Sentiero del Respiro su ADNKronos: interventi integrali

Il Sentiero del Respiro dimostra che è possibile costruire un futuro dove respirare bene sia davvero un diritto accessibile a tutti, in un ambiente che rispetta e valorizza la natura. Un progetto che parte dalle Dolomiti ma guarda al mondo intero.

 

Questo articolo fa parte del progetto di valorizzazione ambientale e turistica promosso da Chiesi Italia in collaborazione con la Regione Veneto, il Comune di Livinallongo del Col di Lana (BL), e l’associazione FederASMA e Allergie ODV.

 

Per approfondire gli interventi integrali di Stefano Mecchia e Manuela Lanzarin, visita la pagina speciale di ADN Kronos dedicata al progetto:
https://www.adnkronos.com/speciali/chiesi_sentiero_respiro/

 

Fonti: